giovedì 28 agosto 2014

Oued Laou













El Jebha


A El Jebha ci siamo voluti venire noi... fuori da ogni itinerario turistico ci ha colpito per le immagni che avevamo visto su Google Earth. Il villaggio è autentico; niente attrattive turistiche, bar, hotel o ristoranti che possono attrarre il classico turista occidentale. Solo qualche back paper in cerca delle tre spiagge isolate e di qualcosa da fumare.Ci muoviamo subito verso il sentiero che ci mostra queste tre meraviglie: con un'ora di cammino arriviamo alla terza dove ci fanno compagnia cinque marocchini di età compresa tra i 5 e i 15 anni. Si guardano a vicenda, ed è bello vederli nella loro autogestione. Noi con scarpe da trekking, zaino, vivande e acqua; loro a piedi nudi e senza niente da bere o mangiare. Una giornata passata tra bagni di mare e sole.










sabato 23 agosto 2014

Al Hoceima

Lasciata la splendida Melilla, proseguiamo il nostro viaggio percorrendo la nuova strada costiera che ci regala scorci sul mare e tantissime curve.... il paradiso per ogni motociclista. La nostra meta è Al Hoceima, o meglio più che la città che in sè per sè ha poco da offrire, le sue spiagge e il suo parco naturale. In questo tratto di costa si trovano anche altri due lembi di Spagna e la frontiera più ridicola al mondo. Le isole che infatti si vedono dalla costa a poche centinaia di metri sono infatti basi militari spagnole; una di esse non è nemmeno una vera e propria isola, ma è collegata a terra da una striscia di sabbia sulla quale è posta una corda blu che segna il confine tra i due stati. Lato costa c'è il Marocco, dalla parte dell'isola c'è la Spagna. E che quella corda non sia lì solo per figura ce lo fa capire senza mezzi termini il capitano della marina marocchina che ci ferma appena arrivati sulla spiaggia e, dopo averci fatto cancellare una foto di Francesco dentro la guardiola del confine che guardava l'isola, ci spiega che assolutamente non possiamo oltrepassare quella sottile linea blu.

























Melilla, prima enclave spagnola in territorio africano

Durante le due ore di coda estenuante alla frontiera, tra marocchini urlanti o in cerca di affri e furgoni, biciclette e uomini  carichi come non potevamo immaginare, ci siamo più volte domandati se davvero ne valeva la pena di passare un giorno in questa cittadina, possedimento spagnolo in terra marocchina. I palazzi modernisti, la spiaggia e il castello di Melilla ci hanno ripagato delle nostre fatiche e l'atmosfera europea che si respirava per le sue strade ci hanno fatto riflettere su come possa cambiare il mondo in 200 metri. Di là il Marocco paese africano, di qua l'Europa percepita ancora come terra delle opportunità. Difficile confrontarsi con  l'importanza strategica di questi luoghi, i conflitti e le tensioni tra due continenti senza averli vissuti di persona.